Agenda storica di Gorizia.
Dati bibliografici
“Agenda storica di Gorizia”, 2018. 10a edizione. 215 p.; 26 cm.
FCM IX R 96
Descrizione
Contiene, alle p. 203-215, il saggio di Chiara Pradella Carlo Michelstaedter e il suo legame con la vita.
Incipit: “La vicenda del filosofo goriziano Carlo Michelstaedter – classe 1887 – venuta alla ribalta a distanza di oltre cinquant’anni dalla sua morte per suicidio, continua ancora oggi a far parlare del giovane pensatore attraverso articoli, saggi, libri, indagini, tesi di laurea, traduzioni, che studiosi di tutta Italia, Europa (e non solo!) continuano a scrivere e a pubblicare ininterrottamente. Infatti, se è vero che il tempo tende a cancellare, a far dimenticare sulla scia di un oblio che che riversa in altro – in qualcosa di più moderno, forse – il contenuto prezioso del suo nobile scrigno, non si può dire che ciò sia accaduto per la filosofia di Michelstaedter, che seguita ad essere mappata e scandagliata in ogni suo dettaglio, con la speranza si possa far luce su qualcosa che inequivocabilmente viene a mancare. Come un sospiro nel bel mezzo di una parola, della quale l’uditore cercherà invano il suono completo, il senso portante la sillabazione mancante.
Senza ripetere cenni biografici ormai triti e ritriti, ciò su cui vorrei attirare l’attenzione del lettore- proprio a partire dal mio ultimo romanzo, Esistimi (Castelvecchi editore, Roma, 2017) – è il perché un tale pensatore sia arrivato a ricoprire un’importanza tale sulla scena del pensiero contemporaneo, al contrario di ciò che è avvenuto durante la prima metà del ‘900, quando il giovane si dava da fare per costruirsi un ruolo economico e sociale, o nei primi anni dopo la sua morte, avvenuta pressoché nel silenzio; inoltre, in questa sede si ha intenzione di mettere in luce tutto l’amore che il Nostro aveva per la vita, lasciato trasparire nei numerosi fogli di appunti, lettere, nella sua tesi di laurea La persuasione e la rettorica e, non da ultimo, ne Il dialogo della salute, terminato di scrivere pochi giorni prima di morire.”